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APERTURA STRAORDINARIA 4 GIUGNO 2021

Apertura straordinaria della Fondazione Mario Novaro venerdì 4 giugno 2021

Notte degli Archivi 2021: I Novaro: storia di una famiglia

Per La Notte degli Archivi la Fondazione Mario Novaro si aprire al pubblico la sera di venerdì 4 giugno 2021 dalle ore 19,00 per una visita guidata in cui i partecipanti verranno guidati a scoprire le diverse generazioni della famiglia Novaro dalla metà dell’Ottocento. Grazie ai documenti archivistici dei fondi “Famiglia Novaro” e “Mario Novaro e la Riviera Ligure” verrà ripercorsa la vicenda biografica della Famiglia Novaro condotta tra imprenditoria e cultura, che da una importante azienda olearia ha portato, attraverso l’iniziativa editoriale e letteraria della rivista “La Riviera Ligure”, all’attività della Fondazione Mario Novaro Onlus di Genova.


Gli interessati sono invitati a prenotare entro martedì 1 giugno telefonando al numero 0105530319 dal lunedì al venerdì dalle 14,30 alle 18,30. Si prevede di organizzare piccoli gruppi di visitatori (5 persone per ogni turno di visita) ad orari scaglionati in ottemperanza alle norme anti Covid. 

Modalità di consultazione e pubblicazione di documenti d’archivio

Modalità di consultazione e pubblicazione di documenti d’archivio

Consultazioni

Modalità consultazione documenti d’archivio

  • La consultazione dell’archivio è concessa solo su appuntamento.
  • Per gli studenti universitari e i laureandi è richiesta una dichiarazione scritta del loro relatore di tesi su carta intestata dell’Università attestante la reale necessità di una ricerca specifica (tesi, altra ricerca, pubblicazione, articolo, saggio, ecc.). Per altri ricercatori è richiesta una dichiarazione equivalente.
  • La consultazione e riproduzione del materiale di archivio è concessa dietro impegno firmato dal richiedente a non utilizzare i testi visionati senza autorizzazione.

Limiti alla consultabilità:
Ai sensi dell’art. 122, comma 1, lett. b), del Codice dei beni culturali e del paesaggio (D.lgs. n. 42/2004), i documenti contenenti i dati sensibili nonché i dati relativi a provvedimenti di natura penale espressamente indicati dalla normativa in materia di trattamento dei dati personali, diventano consultabili quaranta anni dopo la data della loro pubblicazione. Tale termine è elevato a settanta anni se i dati sono idonei a rivelare lo stato di salute, la vita sessuale o rapporti riservati di tipo familiare.

Pubblicazione

Pubblicazione risultato della consultazione di documenti d’archivio

  • La pubblicazione parziale o integrale delle riproduzioni e trascrizioni ottenute/effettuate è possibile per qualsiasi finalità culturale, ma deve essere preventivamente autorizzata dalla Fondazione, in seguito a richiesta formulata compilando l’apposito modulo.
  • L’autorizzazione consente di utilizzare le riproduzioni per una sola volta ed esclusivamente per lo scopo indicato; ogni utilizzo successivo dovrà essere concordato con la Fondazione.
  • Nella pubblicazione dovrà essere riportata nella didascalia o altrove nella pubblicazione/materiale didattico dell’evento/prodotto audiovisivo/sito internet la dicitura “Su concessione della Fondazione Mario Novaro Onlus – Genova”. È vietata ogni ulteriore riproduzione e dovrà essere indicata la segnatura archivistica.
  • Prima della sua diffusione al pubblico, un esemplare o estratto dell’opera/materiale didattico dell’evento/prodotto audiovisivo in cui saranno inserite le riproduzioni, dovrà essere consegnato alla Fondazione per ricevere il nulla osta preventivo alla pubblicazione.
  • Prima della consegna del dattiloscritto definitivo di un carteggio contenente documenti d’archivio esso deve essere dato in visione agli eredi per eventuali limitazioni relative alla tutela morale dei corrispondenti scomparsi.
  • L’autore che in una propria pubblicazione o tesi di laurea abbia utilizzato materiali appartenenti alla Fondazione Mario Novaro è tenuto a consegnare alla medesima un esemplare dell’opera in questione.

Pubblicabilità della corrispondenza:
La pubblicabilità della corrispondenza dipende dal contenuto, per cui si rimanda all’art. 93 della legge 633/41 sulle corrispondenze epistolari che abbiano “carattere confidenziale o si riferiscano alla intimità della vita privata”:
Le corrispondenze epistolari, gli epistolari, le memorie familiari e personali e gli altri scritti della medesima natura, allorché abbiano carattere confidenziale o si riferiscano alla intimità della vita privata, non possono essere pubblicati, riprodotti od in qualunque modo portati alla conoscenza del pubblico senza il consenso dell’autore, e trattandosi di corrispondenze epistolari e di epistolari, anche del destinatario. Dopo la morte dell’autore o del destinatario occorre il consenso del coniuge e dei figli, o, in loro mancanza, dei genitori; mancando il coniuge, i figli e i genitori, dei fratelli e delle sorelle, e, in loro mancanza, degli ascendenti e dei discendenti diretti fino al quarto grado.”

Pubblicazione di opere d’ingegno protette dal diritto d’autore (da considerarsi valide anche per lettere non banali):

  • Se l’autore è morto da oltre 70 anni l’opera è nel pubblico dominio art. 85-ter L. 633/1941.
  • Se invece l’autore è morto da meno di 70 anni è necessaria l’autorizzazione degli aventi diritto (dal punto di vista dei diritti di utilizzazione economica dell’opera) art. 31 L. 633/1941.

Si porta a conoscenza dei ricercatori anche le Regole deontologiche per il trattamento a fini di archiviazione nel pubblico interesse o per scopi di ricerca storica pubblicate ai sensi dell’art. 20, comma 4, del d.lgs. 10 agosto 2018, n. 101 – 19 dicembre 2018
https://www.garanteprivacy.it/home/docweb/-/docweb-display/docweb/9069661​ 

FONDO GAMBETTA

FONDO GAMBETTA

Complesso archivistico

Il fondo Gambetta Mimma si articola in 5 serie documentali:

  • corrispondenza: fascc. 13 (comprendenti docc. 123)
  • opere grafiche: fascc. 2 (comprendenti docc. 125)
  • testi: fasc. 1 (comprendente docc. 3)
  • rassegna stampa: fasc. 1 (comprendente doc. 1)
  • fotografie: fasc. 1 (comprendente doc. 11)

Inventario

Biografia

Mimma Gambetta nel 1965, fotografia tratta dal volume “Mimma Gambetta: i segni della vita, la vita dei segni”, Genova : Sagep, 2012. Archivio fotografico famiglia Torcello

Mimma Gambetta nasce ad Albisola il 21 settembre 1919 e fin dall’infanzia disegna sebbene il padre Mario, un affermato pittore, ceramista ed incisore non apprezzerà né appoggerà mai la sua creatività. Il lavoro del padre permette a Mimma Gambetta di conoscere e frequentare numerosi illustri artisti.
A undici anni, nel 1932, Mimma Gambetta con pochi scarti di tempera dipinge la sua camera. In una sola notte rappresenta ventitré figure nude a grandezza naturale e altre più piccole, tutte afferenti al mondo pagano e dei miti.
Nel 1933, quando Mimma Gambetta ha solo 14 anni, si tiene la sua prima e unica mostra personale allestita da Carla Albini dove vengono esposti 30 disegni eseguiti da Mimma Gambetta fra i sei e i dodici anni.
Dopo la guerra riprende l’attività artistica e ne nasce, nel 1965, la raccolta di disegni intitolata “Figure: vagabondaggi grafici”, con la presentazione di Camillo Sbarbaro.
Nel 1973 pubblica sulla rivista “Resine” il diario di viaggio “Ottobre spagnolo” con lo pseudonimo Martino Galaverna, nel 1987 pubblica la raccolta di disegni “Terme” e nel 1993 “Visti dall’angolo”, raccolta di ritratti e ricordi a proposito di Sbarbaro, Martini, Barile e Rodocanachi.
Muore ad Albisola il 14 dicembre 2000.

(Per maggiori informazioni consultare l’inventario)

FONDO CORMAGI

FONDO CORMAGI

Complesso archivistico

Il fondo Cormagi Carlo si articola in 3 serie documentali:

  • corrispondenza: fascc. 19 (comprendenti docc. 36)
  • testi: 4 unità documentarie
  • opere grafiche: 15 unità documentarie

Inventario

Biografia

Carlo Cormagi nasce a Genova Voltri il 24 settembre 1914. Nella seconda metà degli anni ’30 Cormagi studia Filosofia all’università di Genova dove conosce il suo primo maestro: Vincenzo La Via. Successivamente il suo punto di riferimento sarà Adelchi Baratono, con cui si laurea discutendo la tesi “ll cinema come arte”.
Tra la fine degli anni ’30 e l’inizio dei ’40, Cormagi inizia a scrivere di letteratura e di estetica, sulle pagine de “Il Barco”, una rivista universitaria di Genova che dava spazio a idee di un gruppo di giovani intellettuali.
Dal 1947 Cormagi comincia ad occuparsi creativamente di pittura e scultura, mentre è anche attiva la sua vena letteraria, che lo porta a scrivere, fra l’altro, il romanzo per ragazzi “II signor Pazienza” che avrà il plauso di Dino Buzzati. Collabora, negli anni Cinquanta, a varie riviste e giornali letterari, fra cui “Sipario”, “Nuova Corrente” (la rivista di Boselli e Sechi), “ll Lavoro” e “La Fiera Letteraria”.

Nel 1953 fonda, presso l’Istituto Arecco, con padre Angelo Arpa, il Cineforum genovese di cui ne diviene il primo presidente.
Fra il 1951 e il 1998 Cormagi scrive diciassette testi per il teatro, infatti, pur avendo sperimentato con esiti interessanti vari generi di linguaggio, dalla pittura alla scultura, dalla saggistica alla poesia, la dimensione teatrale è quella nella quale Cormagi si esprime con maggiore persuasività.

Carlo Cormagi muore a Genova nel febbraio del 2006.

(Per maggiori informazioni consultare l’inventario)

Per approfondire:

La Riviera Ligure. Quaderni della Fondazione Mario Novaro, n° 38/39 (mag. – dic. 2002), Carlo Cormagi.

FONDO VASSALLO

FONDO VASSALLO

Complesso archivistico

Il fondo Rosetta Vassallo si articola in 1 serie documentale:

  • corrispondenza: fasc. 1 (comprendente docc. 11)

Inventario

Biografia

Rosetta Vassallo nel 1934, archivio privato

Rosetta Vassallo nasce il 19 ottobre 1898 a Genova, successivamente si trasferisce con la famiglia a Savona dove trascorre la giovinezza e compie i propri studi.
Nell’anno accademico 1920/21 Rosetta Vassallo si trasferisce a Montpellier dove frequenta l’università e consegue il diploma del corso speciale per studenti stranieri diventandone successivamente docente ricoprendo la cattedra di filologia e lingua italiana sino al 1935. A Montpellier intrattiene rapporti con lo scrittore, poeta e filosofo francese Jules Valéry.
Tornata in Italia, il 25 maggio 1937 Rosetta Vassallo entra come novizia nel monastero di clausura di Santa Scolastica a Civitella San Paolo. In monastero prende il nome di suor Benedicta divenendo una collaboratrice preziosa del periodico “Monastica” e dedicandosi prima alla cura dell’orto e del giardino e poi alla portineria.
Il 7 giugno 1980 muore e viene sepolta nel monastero.

(Per maggiori informazioni consultare l’inventario)

FONDO GIRIBALDI

FONDO GIRIBALDI

Complesso archivistico

Il fondo Giribaldi Alessandro si articola in 5 serie documentali:

  • corrispondenza: 42 unità documentarie
  • testi: 40 unità documentarie
  • atti giuridici: 1 unità documentaria
  • documenti di studio e lavoro: 3 unità documentarie
  • fotografie: 1 unità documentaria

Inventario

Biografia

Alessandro Giribaldi, fondo Giribaldi, serie Fotografie, n.1

Alessandro Giribaldi nasce il 4 novembre 1874 a Porto Maurizio (Imperia). Negli anni universitari, a Genova, Giribaldi conosce Pierangelo Baratono con cui nel 1897 fonda e dirige la rivista “Endymion: rivista settimanale di letteratura ed arte”.
Nel 1897 Giribaldi, insieme a Mario Malfettani e Alessandro Varaldo, pubblica “Il primo libro dei trittici”, una raccolta di trentanove sonetti suddivisi in tredici trittici.
Durante una rissa, avvenuta nella notte tra il 28 e il 29 agosto del 1903 a Genova, Giribaldi uccide accidentalmente il commerciante G. Bonaveraella, viene dunque arrestato e trascorre dieci mesi nel carcere di Genova Marassi. Durante la detenzione Giribaldi scrive “I canti del prigioniero”, una raccolta di versi che uscirà postuma nel 1940 insieme ad altri componimenti redatti negli anni Novanta dell’Ottocento.
L’attività pubblica di Giribaldi scrittore si chiude pertanto nel 1904.
Morirà a Chiavari il 13 gennaio 1928.

(Per maggiori informazioni consultare l’inventario).

FONDO CORRADO

FONDO CORRADO

Complesso archivistico

Il fondo Corradino Corrado si articola in 7 serie documentali:

  • corrispondenza: fascc. 78 (comprendenti docc. 321)
  • testi: 63 unità documentarie
  • rassegna stampa: 7 unità documentarie
  • appunti: 12 unità documentarie
  • documenti di studio e lavoro: 5 unità documentarie
  • opere grafiche: 1 unità documentaria
  • varie: 1 unità documentaria

Inventario

Biografia

Corradino Corrado nasce il 1 gennaio 1852 a Torino. Rimasto orfano viene affidato alla tutela di uno zio che si occupa della sua istruzione, avvenuta dapprima al collegio vescovile di Mondovì, e successivamente al Collegio Nazionale di Torino. Dopo aver concluso gli studi liceali, Corrado frequenta per due anni all’università di Torino la facoltà di medicina, trasferendosi in seguito a quella di lettere presso cui consegue la laurea il 30 novembre 1876.
A partire dal 1875 Corradino inizia a pubblicare i propri componenti poetici sul periodico fondato da Arcangelo Ghisleri “Il Preludio” e nel 1878 pubblica a Torino con l’editore Casanova il volume “Primi versi”.
Dall’inizio degli anni ‘80 dell’Ottocento Corrado inizia a dedicarsi alla critica letteraria.
Diventa docente in storia e letteratura italiana e ottiene la cattedra di lingua e letteratura italiana al Politecnico di Zurigo e, una volta rientrato a Torino, insegna prima al liceo Gioberti e poi presso l’Accademia Albertina di Belle Arti, divenendone successivamente Presidente.
Nel 1884 Corradino pubblica la raccolta poetica “Primulae” e nel 1889 il volume “Su pe’l Calvario”.
All’inizio del XX secolo Corrado sospende per diversi anni la sua attività letteraria, sostituita da una serie di letture a carattere filosofico e religioso che lo portano a scrivere, nel 1910, il poema in ventiquattro canti, “La buona novella” ispirato alla vita di Cristo.
Corrado fu anche attivo membro del Foot-Ball Club Juventus, di cui nel 1915 compone il primo inno ufficiale. Corrado è stato anche uno dei creatori della prima rivista interamente dedicata alla Juventus, ovvero “Hurrà Juventus”, mensile uscito per la prima volta il 10 giugno 1915. Successivamente al primo conflitto, diviene anche Presidente del club tra il 1919 e il 1920.
Corrado muore a Torino il 9 luglio 1923.

(Per maggiori informazioni consultare l’inventario)

FONDO CABELLA

FONDO CABELLA

Complesso archivistico

Il fondo Giorgio G. Cabella si articola in 5 serie documentali:

  • corrispondenza: 34 unità documentarie
  • testi: 22 unità documentarie
  • rassegna stampa: 26 unità documentarie
  • opere grafiche: 4 unità documentarie
  • varie: 5 unità documentarie

Inventario

Biografia

Giorgio G. Cabella, fotografia tratta dal volume “Alloggio del golfo: racconto”, Torino : G. Einaudi, 1942

Giorgio Cabella nasce a Genova nel 1909. Nel 1934 inizia la sua carriera fondando, a Genova, la rivista mensile “Cabotaggio: mensile di lettere ed arti”.
È direttore del “Popolo di Pavia” e collabora a giornali e riviste tra cui “L’Orto”, “Il popolo d’Italia”, “Il popolo di Roma”, “Oggi”, “Tempo” pubblicando in prevalenza racconti. Nel 1939 Giorgio Cabella viene nominato caporedattore del periodico romano “Primato. Lettere e arti d’Italia”, rivista quindicinale di cultura fascista fondata e diretta da Giuseppe Bottai e pubblicata tra il 1940 e il 1943. Successivamente Cabella è redattore-capo del giornale “Il Secolo Sera” e direttore del quotidiano “Italia”.
Giorgio Cabella muore a Milano nel 1986.

(Per maggiori informazioni consultare l’inventario).

FONDO BIANCHI

FONDO BIANCHI

Complesso archivistico

Il fondo Guglielmo Bianchi conserva 31 fascicoli di corrispondenza. Nel dettaglio sono conservate 78 lettere, 3 lettere con busta, 8 cartoline (4 cartoline postali e 4 cartoline illustrate), 2 buste, 1 biglietto da visita, 3 minute di lettere di Bianchi a due diversi corrispondenti, 1 busta di Bianchi indirizzata a un suo corrispondente e mai spedita, 1 copertina di un testo cinematografico, 1 testo manoscritto e 3 fotografie.

Inventario

Biografia

Guglielmo Bianchi, fotografia di Vera Fabermaskj, Parigi, 1932 tratta dal volume “Il mondo di Guglielmo Bianchi: arte e poesia fra Lavagna, Parigi, Buenos Aires”, Genova : Sagep, [1995]

Guglielmo Bianchi nasce il 20 agosto 1899 a Lavagna.
Nel 1931 è tra i fondatori e maggiore finanziatore della rivista di poesia “Circoli” che viene stampata a Genova dal 1931 al 1939, diretta da Adriano Grande e a cui collaborarono, tra gli altri, Angelo Barrile, Camillo Sbarbaro e Eugenio Montale.
Dal punto di vista pittorico Bianchi dal 1930 approfondisce i suoi studi a Parigi; tornato a Genova, l’anno successivo, tiene la sua prima personale presso la Galleria Valle insieme a Emanuele Rambaldi e Oscar Saccorotti. Negli anni successivi esporrà in varie città italiane, nonché a Parigi, Buenos Aires e Rosario.
Come autore di teatro scrive i testi di alcuni drammi fra cui “Le mani di Mida”, “Melodramma”, “Il sequestro” e “Sara nel deserto”.
Nel 1938 lascia l’Italia per Buenos Aires per poi tornare in Liguria, a Lavagna, l’8 febbraio 1947 dove rimane fino alla morte nel 1966.

(Per maggiori informazioni consultare l’inventario)

Che bella nevicata! Ora vi racconto

“Che bella nevicata! Ora vi racconto”


Con lo scopo di valorizzare il patrimonio archivistico del fondo “Famiglia Novaro” conservato presso la Fondazione Mario Novaro di Genova, il volume, a cura del prof. Francesco De Nicola, raccoglie una selezione di 119 lettere fra quelle scritte dall’Ufficiale degli Alpini Guido Novaro ai suoi familiari. Nelle lettere di Guido Novaro si trovano sia i racconti della vita militare e degli avvenimenti bellici a cui partecipa, sia la descrizione dei paesaggi montani e gli aneddoti riguardanti i soldati che condividono con lui i giorni di guerra. Non manca l’interessamento di Guido Novaro per quanto accade nella lontana Oneglia e sui familiari e amici che vi abitano.
Ne esce una raccolta di lettere dal fronte del tutto originale, a volte perfino ironica senza però che tra le righe non si scorga la tragicità degli eventi che toccano il momento più drammatico nella morte del fratello Cellino.