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La Riviera Ligure n. 95/96 su Bruno Rombi

La Riviera Ligure n. 95/96 su Bruno Rombi


La Fondazione Novaro ha appena pubblicato il n. 95/96 della rivista “La Riviera Ligure” dedicandolo a Bruno Rombi, poeta, scrittore, giornalista, critico letterario, traduttore, curatore, ma anche pittore.
La forma monografica del fascicolo ha consentito l’approfondimento della figura di Bruno Rombi, a quasi due anni dalla scomparsa, sotto diversi punti di vista: la pubblicazione raccoglie otto contributi, una bio-bibliografia e una selezione di suoi disegni.

Vico Faggi: ritratto multiplo

Vico Faggi: ritratto multiplo


A dieci anni dalla scomparsa di Vico Faggi, nome d’arte di Alessandro Orengo, la Fondazione, in collaborazione con il Museo Biblioteca dell’Attore, nel 2020, a Genova, ha organizzato un convegno con la finalità di definire il ritratto artistico di un magistrato che ha trasferito la riflessione sull’uomo nelle aule del tribunale alle pagine della sua vasta produzione letteraria. Il volume, curato da Maria Teresa Orengo ed edito da Pàtron, ne raccoglie gli atti.

UN RICORDO DI CLAUDIO BERTIERI

UN RICORDO DI CLAUDIO BERTIERI

Lunedì 17 gennaio, alle ore 17:00 presso la Società Ligure di Storia Patria (Genova, Palazzo Ducale, piano terra), il Gruppo Ligure Critici Cinematografici (SNCCI) ricorda la figura professionale e umana di CLAUDIO BERTIERI, amico e socio decano del Gruppo, scomparso a 96 anni lo scorso 6 dicembre, dedicandogli una “Stanza del Cinema”.
L’incontro è organizzato in collaborazione con la Fondazione, di cui il professor Bertieri è stato per lunghi anni punto di riferimento, animatore e colonna portante e le cui raccolte archivistiche e bibliografiche costituiscono uno dei tesori del nostro patrimonio.

LUTTO PER CLAUDIO BERTIERI

Lutto per Claudio Bertieri

È MORTO CLAUDIO BERTIERI. PROFONDO CONOSCITORE DELLA STORIA DEL CINEMA E DEL FUMETTO, CULTORE ECLETTICO, CURIOSO E INSTANCABILE DI TUTTO CIÒ CHE RIGUARDA IL MONDO DELLA COMUNICAZIONE, DELL’IMMAGINE E DELL’IMMAGINARIO COLETTIVO, INSOSTITUIBILE ANIMA DELLA FONDAZIONE MARIO NOVARO. AVEVA 96 ANNI

La Fondazione Mario Novaro con profondo dolore annuncia la morte di Claudio Bertieri, che per decenni ne è stato anima insostituibile, vero e proprio punto di riferimento culturale, inesauribile fonte di documentazione storica, non solo attraverso il suo ordinatissimo archivio ma anche grazie alla sua formidabile memoria. Nato a Genova il 20 settembre 1925, dopo una breve ma inesorabile malattia, si è spento serenamente lunedì 6 dicembre 2021 alla Clinica Montallegro di Genova. Lascia la moglie Maria Novaro.
Claudio Bertieri aveva 96 anni e non ha mai smesso di lavorare, leggere, collaborare con amici, colleghi e istituzioni, sempre pronto a consigliare, guidare, aggiungere informazioni e punti di vista utili alla comprensione delle realtà culturali contemporanee, con generosità, intelligenza e originalità innegabili. Nel corso della sua lunga vita, ha svolto un’intensa attività critica e saggistica per quotidiani, riviste, enciclopedie, enti culturali e istituzionali. Tra i fondatori del Salone del Fumetto di Lucca, ha curato una trentina di volumi, diretto festival internazionali, ordinato mostre personali, antologiche e tematiche, spaziando dal cinema, ai comics, al teatro, all’arte visiva, allo sport. Più volte membro di giurie nazionali e internazionali, ha realizzato volumi di prestigio per la grande industria, tenuto corsi universitari sull’immagine, ideato e diretto programmi televisivi per la Rai. In riconoscimento della sua poliedrica attività e del suo valore di studioso, nel 2002 ha ricevuto dall’Università degli Studi di Genova la laurea honoris causa in Scienze della Formazione. Collezionista di una preziosa raccolta di fumetti e letteratura per immagini, il suo pensiero autonomo e anticonvenzionale mancherà a tutti coloro che lo hanno conosciuto.

Giovedì 9 dicembre, alle ore 9 sarà celebrata una cerimonia laica presso il Cimitero di Staglieno.

Per informazioni:
Fondazione Mario Novaro – Corso Aurelio Saffi 9/11, 16128 Genova
Tel. 010 5530319
Arch. Maria Novaro
Tel. 3385440122

PRESENTAZIONE “CHE BELLA NEVICATA”

PRESENTAZIONE “CHE BELLA NEVICATA”

Siamo spiacenti di comunicare che, per cause indipendenti dalla nostra volontà, l’evento è stato rimandato a data da destinarsi.

Giovedì 25 novembre 2021, alle ore 17, presso il Museo Biblioteca dell’Attore (Via del Seminario 10, Genova) si terrà la presentazione del volume “Che bella nevicata, ora vi racconto: lettere dalla guerra, 1915-1918” di Guido Novaro, a cura di Francesco De Nicola.
Presenta il libro Ferdinando Fasce. Introducono l’incontro Eugenio Pallestrini e Maria Novaro.

Con lo scopo di valorizzare il patrimonio archivistico del fondo “Famiglia Novaro” conservato presso la Fondazione Mario Novaro di Genova, il volume raccoglie una selezione di 119 lettere fra quelle scritte dall’Ufficiale degli Alpini Guido Novaro ai suoi familiari. Nelle lettere di Guido Novaro si trovano sia i racconti della vita militare e degli avvenimenti bellici a cui partecipa, sia la descrizione dei paesaggi montani e gli aneddoti riguardanti i soldati che condividono con lui i giorni di guerra. Non manca l’interessamento di Guido Novaro per quanto accade nella lontana Oneglia e sui familiari e amici che vi abitano.
Ne esce una raccolta di lettere dal fronte del tutto originale, a volte perfino ironica senza però che tra le righe non si scorga la tragicità degli eventi che toccano il momento più drammatico nella morte del fratello Cellino.

Per partecipare occorre essere muniti di Green Pass, mascherina e prenotarsi presso Museo Biblioteca dell’Attore, tel. 0105576085 – lun.-ven. 8.30-13.00.

EDOARDO SANGUINETI

EDOARDO SANGUINETI

Materiali cartacei

Per consultare l’elenco dei materiali conservati in Fondazione cliccare qui

Collaborazioni

Nel 2021 la Fondazione ha avviato una collaborazione con il Centro Studi Interuniversitario Edoardo Sanguineti di Torino, che raccoglie e pubblica sul proprio sito una ricchissima varietà di materiali su questa poliedrica personalità della cultura.

Alessandro Ferraro “La Genova di Edoardo Sanguineti e dei contemporanei”

Per gentile concessione di Palazzo Ducale , condividiamo l’approfondimento di Alessandro Ferraro, ricercatore presso l’Ateneo genovese, che ci guida nella terza passeggiata immaginaria del ciclo “Genova dei poeti”, esplorando i luoghi sanguinetiani della nostra città.

Massimo Pastorelli “Sanguineti e i suoi musicisti”

Cliccando sull’immagine è possibile riprodurre la registrazione video della conferenza. Buona visione.

RACCOLTE

RACCOLTE

Nelle pagine seguenti sono consultabili gli elenchi dei materiali cartacei (rassegne stampa, locandine, inviti…) raccolti dalla Fondazione su personalità della cultura ligure e italiana del Novecento. Ad arricchire le raccolte troverete anche files multimediali di proprietà della Fondazione o gentilmente concessi da altre Istituzioni con cui collaboriamo.

FONDO FERRANDO-MAZZERANGHI

FONDO FERRANDO-MAZZERANGHI

Complesso archivistico

Il fondo Ferrando Cornelio – Mazzeranghi Eros (Ivana) si articola in 7 serie documentali:

  • corrispondenza: fascc. 133 (comprendenti docc. 580)
  • testi: fasc. 1 (comprendente docc. 54)
  • documenti di studio e di lavoro: fasc. 5 (comprendente docc. 17)
  • fotografie: fasc. 1 (comprendente docc. 24)
  • opere grafiche: fasc. 1 (comprendente docc. 3)
  • varie: fasc. 1 (comprendente doc. 1)
  • rassegna stampa: fasc. 7, quaderni 11

Inventario

Biografia di Cornelio Ferrando



Cornelio Ferrando nasce a Genova il 23 agosto 1914 ed esordisce giovanissimo nel giornalismo lavorando per il “Secolo XIX” come giornalista sportivo.              
Come Ufficiale di complemento, Ferrando partecipa alla campagna italo-greca con il 43° Reggimento Fanteria “Forlì” rimanendo poi in Albania e Grecia con le forze di occupazione. Nel 1943 viene catturato dai tedeschi nell’isola Eubea e viene inviato nel campo di concentramento di Wietzendorf in Germania dove rimane fino alla fine della guerra. Tornato in patria nel 1945 Ferrando si dedica esclusivamente al giornalismo prima per il “Corriere del Popolo” e poi torna al “Secolo XIX” prima come redattore agli Esteri, poi inviato speciale.

Nel 1961 scrive anche un libro inchiesta “Il notaio” edito da Vallecchi e nel 1967 inizia la sua passione per il dialetto che porterà alla pubblicazione di diciassette volumi scritti a quattro mani con la moglie per la collana “Lo scaffaletto genovese” della Sagep.

Tra i premi conferitegli si ricordano nel 1964 “l’Ulivo d’oro”, a fine anni ‘90 il “Grifo d’oro” e il 26 gennaio 2000 il Premio “Valentino Gavi”. Il 26 giugno 2002 gli viene conferito dall’Ordine dei giornalisti, a Genova, il premio per aver raggiunto mezzo secolo di carriera giornalistica.

Cornelio Ferrando muore a Genova il 12 aprile 2005.

Biografia di Eros (Ivana) Mazzeranghi

Eros Mazzeranghi, in arte Ivana Mazzeranghi, nasce il 26 agosto 1916 a Torino, ma per il lavoro del padre (direttore del Teatro Margherita) si trasferisce a Genova.
Eros si sposa nel 1939 con Italo Gagliardini, ma durante la guerra si trasferisce con la madre (il padre era morto nel 1942) e la figlia in Piemonte. Il marito, Italo Gagliardini, rimane a Genova per lavoro.
Finita la guerra, nel 1945, Eros torna a Genova con la famiglia e si separa dal marito Italo Gagliardini.

L’anno successivo Eros trova lavoro in RAI dove tiene la rubrica radiofonica “I consigli di Ivana” per Radio Genova, trasmissione di grande successo da cui nasce il nome d’arte Ivana. In occasione di un’intervista Ivana conosce Cornelio Ferrando, giornalista che scrivere di lei e del suo programma radiofonico sul quotidiano genovese “Corriere del Popolo”. Dopo anni di amicizia Ivana ottiene dalla Sacra Rota l’annullamento del primo matrimonio e sposa Ferrando nel 1959.
Ivana e Cornelio insieme si dedicano al recupero delle tradizioni genovesi: i proverbi, i modi di dire, i giochi , le usanze natalizie, i gridi dei venditori ambulanti pubblicando diciassette volumi della collana “Scaffaletto genovese” della casa editrice Sagep che aprì la strada a nuovi studi sulla Genova dell’800.
Ivana Mazzeranghi muore a Genova il 13 gennaio 2004.

(Per maggiori informazioni consultare l’inventario)

Per approfondire:

La Riviera Ligure. Quaderni della Fondazione Mario Novaro, n° 14/15 (dic. 1994), Nelio Ferrando.

FONDO PINGHELLI

FONDO PINGHELLI

Complesso archivistico

Il fondo Pinghelli Antonio si articola in diverse serie documentali, tra cui una raccolta di 417 diari in cui Pinghelli racconta giornalmente la sua vita dal 28 settembre 1932 al 17 febbraio 1999.

Inventario dei diari di Antonio Pinghelli

Biografia

Antonio Pinghelli nasce a Savona il 28 febbraio 1910, ma durante la prima guerra mondiale si trasferisce a Vado Ligure. Negli anni ’30 avvengono incontri fondamentali per la sua formazione e per lo sviluppo della sua carriera, conosce Angelo Barile, Arturo Martini, Giovanni Descalzo, Carlo Bo, Francesco Messina, Eugenio Montale, Indro Montanelli, Mario Novaro, Giorgio Pini e tanti altri. E proprio Angelo Barile, induce Adriano Grande, nel 1933, a pubblicare le prime prose liriche di Pinghelli nella rivista “Circoli” di Genova. Con cui collabora fino al 1939.

All’inizio della sua carriera Pinghelli si dedica al giornalismo sportivo e d’informazione, poi scrive articoli d’arte e di costume. Pubblica inoltre poesie e prose liriche su varie riviste letterarie.

Negli anni del fascismo diventa commissario prefettizio del Comune di Vado Ligure e alla fine della seconda guerra mondiale si trasferisce a Milano dove continua a comporre poesie e ad occuparsi di giornalismo. Muore a Milano il 17 febbraio 1999.

Per approfondire:

La Riviera Ligure. Quaderni della Fondazione Mario Novaro, n° 5 (giu. – set. 1991), Antonio Pinghelli.