Manifesti, volumi, carte, autografi, fotografie ed altri preziosi materiali sono stati esposti negli storici ambienti della Sala Lignea della Biblioteca comunale. Ordinati, per quanto possibile, in allestimenti monografici -dal ricordo di Novaro e della sua “Riviera Ligure” a Montale, Faggi, Soldati, la “poesia visiva”, la comunicazione d’azienda, i vincitori del Premio Novaro, l’opera grafica di Mimmo Guelfi e Antonio Rubino- i diversi argomenti hanno illustrato un quarto di secolo dell’attività della Fondazione. Una tavola rotonda, a cui hanno partecipato con Giorgio Devoto, Assessore provinciale alla cultura, Franco Contorbia, Maria Novaro, Pino Boero e Marco Vimercati, ha fatto il punto circa l’intenso lavoro svolto e le prospettive che si aprono alla Fondazione per rafforzare il suo impegno nella valorizzazione della cultura ligure.

Documenti, manifesti, disegni, locandine, illustrazioni di libri, giornali e periodici, parte in originale e parte in riproduzione, hanno animato un’esposizione che racconta l’intensa attività di narratore per immagini sviluppata nel capoluogo ligure da Pipein Gamba (all’anagrafe Giuseppe Garuti), artista modenese di nascita e genovese di adozione, per anni responsabile di scenografie e costumi del locale Teatro Carlo Felice e, ad un tempo, collaboratore per stagioni del quotidiano “Il Secolo XIX”, diretto al tempo da un altro “figurinaio”, Gandolin.
Alla mostra si è affiancato un incontro al quale hanno partecipato quali relatori Maria Novaro, Pino Boero e Claudio Bertieri.

L’eroe dei due mondi come soggetto e spunto per interpretazioni artistiche, sia pittoriche che scultoree, ma anche come protagonista di un vastissimo catalogo di suggestioni popolari. Dalle figurine dei giochi giovanili alle versioni cinematografiche e televisive di Garibaldi, dai francobolli delle emissioni internazionali ai racconti disegnati. Ed anche Garibaldi quale soggetto e sollecitante promotore pubblicitario. Tutto questo in una mostra cui diversi enti e privati hanno fornito materiali per un percorso curato da Franco Ragazzi e Claudio Bertieri.